Tempo di rivoluzione nel mondo del cinema che ha incontrato la tecnologia 3D. Esperienze nuove e divertenti davanti al maxischermo o ai nuovi televisori in commercio– e chiunque abbia visto uno degli ultimi film in tre dimensioni sa di che cosa stiamo parlando – ma anche alcuni rischi da non sottovalutare. 
Le confezioni degli occhialini devono obbligatoriamente contenere un foglietto illustrativo con tutte le informazioni necessarie riguardo possibili effetti collaterali. L'uso degli occhialini è sconsigliato a chi ha meno di 6 anni, mentre tutti, anche gli adulti, non ne devono abusare andando oltre le 2 o 3 ore giornaliere. E’ una misura di estrema precauzione e nasce dal timore che la visione 3D possa influire sull'evoluzione funzionale della vista. Il bimbo appena nato ha l'occhio anatomicamente ... formato, ma dal punto di vista funzionale è come un computer vuoto: tutti i meccanismi funzionali raggiungono la maturazione fra i 3 e i 6 anni di vita. 
Bambini e soggetti adulti hanno accusato sensi di disagio, di nausea, durante e dopo la visione di questi film in 3 dimensioni, oppure di fastidiosa e inadeguata visione; tutte spiacevoli conseguenze che possono essere determinate, nell’età prescolare, da un non completo sviluppo della visione bioculare oppure da difetti visivi non diagnosticati mentre, in età adulta, dalla presenza di anisometropie – condizione in cui i due occhi hanno una rifrazione diversa –, ambliopie – il comune 'occhio pigro' – o altri difetti visivi non perfettamente corretti.
“Un'altra problematica che può scaturire dall’utilizzo di questi occhialini nei cinema è legata al possibile riciclo di quest’ultimi, che vengono rimessi al pubblico senza un adeguato processo di pulizia – per eliminare sia i cosmetici sia i residui tipici della pelle che differiscono da persona a persona – e senza una corretta sterilizzazione – la montatura può essere infatti veicolo di infezioni più o meno elevate soprattutto nelle forme di tipo virale.